Le otiti (otodinia) sono un'infiammazione dell'orecchio esterno o dell'orecchio medio e possono colpire sia gli adulti che i bambini. Possono essere causate da virus, batteri e funghi, ma anche da colpi d'aria e improvvisi abbassamenti della temperatura. Tra i più comuni sintomi dell'otite troviamo: dolore ("mal d'orecchio"), formicolii, ronzio/fischi, diminuzione della capacità uditiva dovuta a infiammazione del condotto uditivo, insonnia, inappetenza.
Associati a questi disturbi spesso troviamo febbre (il nostro sistema immunitario si attiva per combattere i virus/batteri o micosi, possibili cause dell'otite), brividi di freddo, la nausea, il vomito e la diarrea.
Con l’arrivo dei primi freddi fanno capolino i primi raffreddori. Il naso e tutte le alterazioni conseguenti sono strettamente collegati con le orecchie e quando c'è una predisposizione o un fattore scatenante è facile che il raffreddore si complichi con l'otite.
Le otiti medie nella prima infanzia
Le otiti medie oggi sono tra le affezioni più frequenti che colpiscono i bambini nei primi 5 anni di età e spesso diventano anche ricorrenti. Se il bimbo si ammala frequentemente di otite probabilmente è presente un'insufficienza del funzionamento delle Tube di Eustachio ( i canalini che permettono al naso di comunicare con l'orecchio medio) e quindi tutte le infezioni che spesso durante l'inverno coinvolgono il naso si trasmettono con facilità all'orecchio medio causando l'otite.
Ma come mai le otiti colpiscono soprattutto i bambini?
Image credit: Ghada M. W. F. , Ear Anatomy. Glob J. Otolaryngol. 2017; 4(1):555630. DOI:10.19080/GJO.2017.04.555630 (work licensed under Creative Commons Attribution 4.0 License)
Proprio a causa della conformazione anatomica di questi canali, nei bambini le Tube di Eustachio sono più orizzontali e più corte rispetto a quelle dell’adulto. Queste caratteristiche non consentono il corretto drenaggio del muco dall’orecchio medio al naso e tale orizzontalità predispone quindi ad una minore pulizia (accumulo di muco) della tuba stessa.
Nel neonato e nel bambino come capire se è otite?
La febbre non è sempre presente, specie nei bambini più grandi. Quando c’è un pianto inconsolabile, irrequietezza, diminuzione dell’appetito, e se notiamo che il piccolo si porta la mano all’orecchio molto probabilmente si tratta del classico mal d’orecchio. E se proviamo a premere leggermente sull’aletta davanti al condotto uditivo esterno, molto probabilmente si metterà a piangere perché il dolore si accentua.I neonati non possono parlare ed esprimono il dolore con il pianto e hanno difficoltà a dormire; spesso cercano di addormentarsi ma la posizione orizzontale provoca ancora più dolore. Molte mamme infatti notano che, tenendo il neonato in braccia, riescono a tranquillizzarlo e a farlo addormentare. Si consiglia sempre la visita pediatrica o dall'otorino per una diagnosi certa.
Cosa può fare l'Osteopata?
Manipola la zona interessata per ristabilire la funzionalità della Tuba di Eustachio (migliorando il posizionamento della tuba e la sua funzione di drenaggio) e delle strutture ad essa collegate.
Ovviamente prima è necessaria una visita pediatrica ed eventualmente una visita specialistica dall’otorinolaringoiatra. In tutto ciò può affiancarsi il trattamento osteopatico che con il suo approccio globale si inquadra come un valido supporto alle terapie prescritte dagli specialisti.
L’osteopatia quindi può essere utile nella prevenzione dell’otite media, avendo una influenza positiva sul percorso di guarigione e conseguente riduzione, ove concordato e approvato dal medico curante, dell’uso di antibiotici.
NOTA: L'osteopatia non sostituisce le terapie medicali per le patologie che richiedono in maniera specifica tali interventi. È richiesto un altro approccio, di natura otorinolangoiatrica, laddove sia in corso - ad esempio - una infezione virale o batterica, in caso di labirintite acuta o cronica, ecc.
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